Alatri è una delle città principali della Ciociaria e una delle cosiddette città saturnie. L’antica Aletrium, essendo uno dei centri più antichi del Lazio, che ospitava la popolazione degli Ernici, rappresenta una delle attrazioni turistiche di punta della provincia di Frosinone.
Nota soprattutto per l’acropoli preromana cinta da mura megalitiche, ben conservata, della quale risalta per imponenza la Porta Maggiore, seguita dalla Porta Minore o dei Falli, possiede inoltre un significativo patrimonio di monumenti di notevole interesse architettonico e artistico, quali la chiesa collegiata romanico-gotica di Santa Maria Maggiore, la basilica concattedrale di San Paolo, le chiese di San Francesco e San Silvestro, il protocenobio di San Sebastiano, le ottocentesche fontane monumentali, il palazzo Gottifredo e il palazzo Conti-Gentili ornato da una grande meridiana murale.
Gli abitanti di Alatri sono noti come alatresi, alatrensi o alatrini[6].
Il nome di Alatri deriva dal nome latino Aletrium (talora italianizzato in Aletrio) testimoniato anche in greco antico nella forma Αλέτριον, trasformato in Alatrium nella pronuncia popolare (Plauto e Liber coloniarum).
L’acropoli di Alatri – detta Civita – è posta nel cuore del centro storico, sulla cima del colle. È di notevole interesse per le sue mura in opera poligonale, costituite da diversi strati di megaliti polimorfici che spesso raggiungono la lunghezza di 3 metri, provenienti dalla stessa collina e fatti combaciare perfettamente ad incastro senza l’ausilio di calce o cementi. Il perimetro delle mura è di 2 km. L’acropoli, oltre alla rampa d’accesso, presenta due porte: la Porta Maggiore e la Porta Minore o dei Falli. Su di essa sorge la basilica concattedrale (già cattedrale) dedicata a san Paolo apostolo.